Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori
La Puglia ha messo a segno il nuovo programma “Garanzia di Occupabilità dei lavoratori”, che nell’ambito della Misura 5 del PNRR, Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, si pone l’obiettivo di rilanciare l’occupazione. La Regione Puglia è tra le prime regioni ad aver avuto l’approvazione del piano di attuazione di GOL da parte di Anpal e questo permetterà di avviare a breve le misure e gli interventi di politiche attive del lavoro e formazione, con una particolare attenzione nei confronti di giovani, donne e disoccupati.
COS’È IL PROGRAMMA GOL?
Il Programma GOL si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1, del PNRR, la sezione dedicata alla Riforma delle politiche attive del lavoro, che oltre a GOL prevede il varo di un Piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. Il Programma GOL prevede una serie di interventi che puntano a contrastare la disoccupazione e a favorire il reinserimento dei lavoratori attraverso l’adeguamento e aggiornamento delle competenze in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro e le esigenze delle imprese del territorio.
RISORSE
Le risorse complessive a disposizione del Programma nazionale ammontano a 4,4 miliardi di euro. A questi si aggiungono i 600 milioni di euro per il rafforzamento dei Centri per l’impiego, più altri 600 milioni per il rafforzamento del sistema duale. Inoltre ci sono 500 milioni di euro a valere su REACT-EU.
CHI SONO I BENEFICIARI DI GOL?
- cittadini beneficiari di ammortizzatori sociali: lavoratori per i quali sia prevista una riduzione superiore al 50% dell’orario di lavoro. Tale periodo si calcola in 12 mesi ( a normativa vigente);
- lavoratori fragili o vulnerabili: giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio. Ma anche persone con disabilità, nonché lavoratori maturi (55 anni e oltre);
- i beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
- cittadini beneficiari del sostegno al reddito di natura assistenziale: percettori del Reddito di Cittadinanza;
- disoccupati senza sostegno al reddito: disoccupati da almeno 6 mesi, altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni di fragilità), lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
- lavoratori con redditi molto bassi (i cosiddetti working poor): il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza, secondo la disciplina fiscale;
- lavoratori autonomi titolari di Partita IVA, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, ai commi 251-252.
CINQUE PERCORSI
- Reinserimento lavorativo: per coloro più vicini al mercato del lavoro, servizi di orientamento e intermediazione per l’accompagnamento al lavoro.
- Aggiornamento (upskilling): per lavoratori più lontani dal mercato, ma comunque con competenze spendibili, interventi formativi richiesti prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante.
- Riqualificazione (reskilling): per lavoratori lontani dal mercato e competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti, formazione professionalizzante più approfondita, generalmente caratterizzata da un innalzamento del livelli di qualificazione/EQF rispetto al livello di istruzione.
- Lavoro e inclusione: nei casi di bisogni complessi, cioè in presenza di ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre ai servizi precedenti si prevede l’attivazione della rete dei servizi territoriali (a seconda dei casi, educativi, sociali, socio-sanitari, di conciliazione) come già avviene per il Reddito di cittadinanza (e prima per il REI).
- Ricollocazione collettiva: valutazione delle chanches occupazionali sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all’insieme dei lavoratori stessi.
INNOVAZIONE, SPERIMENTAZIONE, VALUTAZIONE
Il Programma sarà anche uno spazio di innovazione e sperimentazione per progetti su scala ridotta, adottati d’intesa con le regioni, la cui valutazione, se positiva, potrà introdurre modifiche delle policy nazionali. In particolare, alcune aree di sperimentazione possono essere già individuate:
- competenze digitali
- target occupazionali che più difficilmente si rivolgono ai Centri per l’impiego – mappatura e/o promozione di spazi accreditati o accreditabili per co-working, fab lab e incubazione;
- accelerazione di impresa per la creazione di comunità professionali che facilitino l’auto-impiego fragilità e vulnerabilità – sperimentazione di forme di occupazione «protetta» o di percorsi di accompagnamento dedicato, con il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, per persone con disabilità grave o per i disoccupati più fragili.